Rinasce la terrazza-giardino della “Casetta Rossa” tanto amata da Gabriele D’Annunzio. Accademia, direzione San Marco. Sono in vaporetto. Alla “Casetta Rossa” ci sono dei manutentori che, stanno riordinando il giardino. L’edera avvolge la facciata rossa del palazzo. Le rose sembrano aver ritrovato la perfetta collocazione. Le finestre sono aperte. E’ un luogo denso di storia nazionale. Un luogo che torna a risplendere nel cuore più nobile di Venezia. Chissà se c’è il melograno piantato dallo stesso D’Annunzio.
“Casetta Rossa” o “Casina delle Rose” è stata costruita dall’architetto Domenico Rupolo su richiesta del principe Fritz Hohenlohe-Waldenburg. Era un austriaco. In queste stanze c’era il laboratorio Antonio Canova. E’ qui che l’artista aveva modellato più di una statua. Dimora frequentata da artisti, letterati, politici. Tra gli altri c’erano il barone Giorgio Franchetti, il conte Giuseppe Primoli, il pittore Mariano Fortuny y Madrazo, il poeta Henri De Regnier, Rainer Maria Rilke, Hugo von Hofmannsthal, Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio.
«La casa del Principe Hohenlohe. Deliziosa. È a San Maurizio con un piccolo giardino davanti. È piccola quasi una casa di bambola. Tutta rossa di fuori. Di dentro, delicatamente addobbata nello stile Luigi XVI e Impero Italiano. Alle pareti, stoffe pallide, rosee, specchi, stampe di Pietro Longhi con sotto una quartina. V’è una specie di tenerezza diffusa. La camera da pranzo è coperta d’un’antica tela dipinta (Sec. XVIII) a fiori.
Gabriele D’Annunzio
D’Annunzio, arrivato a Venezia, ha soggiornato inizialmente al Danieli. E’ stato l’amico Mariano Fortuny a consigliare al poeta di vivere nella “Casetta Rossa”. Casa che si trova a pochi passi da campo S. Stefano e che si affaccia sul Canal Grande, proprio davanti alla Peggy Guggenheim Collection. In questa piccola casa, D’Annunzio, rimase dal 1915 al 1918. Ed è qui che scrisse il “Notturno”.
Oggi la casa non è più un cantiere. I restauri sono finiti. Il giardino appare ben curato. Immagino il poeta conversare d’arte e cultura, parlare di Venezia, “Città del Silenzio”, dichiarando il suo amore per il passato nell’attesa di un nuovo splendore culturale. E’ questa la terrazza-giardino di Gabriele D’Annunzio.
Bellissima, ogni volta penso di essere a buon punto con Venezia e invece mi tiri fuori cose incredibili. Grazie.
Wow, solo a leggerne mi è venuta voglia di vederla da vivo!