Penso di aver visto tramonti spettacolari vivendo a Venezia. Dal ponte dell’Accademia alle Zattere, da Piazza San Marco al Lido. A bordo di una barchetta navigando per la laguna e mentre passeggiavo fra le barene, nella laguna nord. L’altro giorno, all’approdo del vaporetto di San Marcuola, ho visto nascere questo tramonto. Osservo per una quindicina di minuti questo straordinario spettacolo e mi sembra di essere sospesa tra realtà e magia.
Ci si può emozionare davanti a tanta bellezza? Direi proprio di sì. I suoi colori mutano lentamente, si perdono tra cielo, terra e acqua. Riflessi e trasparenze, nuance e suggestioni, forti emozioni per tutti i sensi ed in particolare per lo sguardo. Per una manciata di minuti dimentico i problemi di un’intera giornata e trovo un rifugio dalla mia routine quotidiana. Non sono riuscita a fare tante foto, preferisco immergermi in questa favolosa tavolozza di colori. E guardare: Venezia, i suoi palazzi, il santuario di Santa Lucia, il Canal Grande.
Penso ai i nostri avi, che mille e più anni fa, hanno voluto e costruito questa incredibile macchina. Testarda volontà? Folle pazzia? Il loro sogno è riuscito alla perfezione. Trasformare una palude desolata in una città che non ha eguali al mondo mondo. Continuo a perdermi in questo meraviglioso affresco di storia, arte e natura. Una guida degli occhi e del cuore, della mente, tra segreti e misteri di questa “indicibile città” che “sveglia nei ben vivi tutte le potenze vitali”. Il vaporetto è arrivato. Salgo, il tramonto sta scomparendo, chino il capo e inizio a leggere “Guida sentimentale di Venezia” del poeta Diego Valeri.
C’è una città di questo mondo,
ma così bella, ma così strana,
che pare un gioco di Fata Morgana
e una visione dal cuore profondo.
Venezia, Diego Valeri
Una città che tutto il mondo ci invidia. Spero di poterci tornare presto 🙂