Venezia, Touch me! The Venice Glass Week

Touch Me! è l'opera dei veneziani Matteo Silverio e Stefano Bullo

A Venezia si parla di arte, vetro, tecnica e design. L’altro giorno sono stata a Palazzo Loredan, Istituto Veneto di Lettere, Scienze ed Arti, in campo S. Stefano. E’ qui che è ospitata la mostra organizzata dalla The Venice Glass Week HUB Under35. Al piano terra ci sono numerose opere proposte anche da brillanti giovani artisti di Venezia. Quelle che mi hanno incuriosito sono sopra ad un tavolino. Si trovano in un angolo della sala, accanto a loro un tablet. Il video spiega il progetto e la tecnica usata. Guardo la legenda e sono felice nel leggere che sono opere di due ragazzi veneziani. Si chiamano Matteo Silverio e Stefano Bullo.

Guardo la demo per capire un po’ la loro idea, diversa da quelle alle quali siamo abituati a relazionarci. Già il titolo è di impatto.:Touch me!. Sono delle opere a tutti gli effetti. Sintesi di stile, armonia di tecniche diverse, tradizione del vetro di Murano ed innovazione digitale. E, oggi, leggendo i giornali scopro con piacere che la giuria dell’Autonoma Residency Prize li ha premiati. Marcantonio Brandolini d’Adda e Alice De Santillana (co-founder di Autonoma), Tina Aufiero (artista), Caterina Toso (storica del vetro) e Alma Zevi (gallerista) hanno consegnato il primo premio a questi due talenti veneziani che si sono aggiudicati la prima edizione dell’Autonoma Residency Prize.

E’ straordinario concepire un’opera in vetro di questo tipo. E’ flessibile, può essere modellato, muta forma senza mai stancare. La tecnica millenaria del vetro di Murano si trasforma e muta le proprie origini, adattandosi ai nostri tempi moderni e trasformandosi in un’opera artistica, di design e innovazione. L’ingresso alla mostra è gratuita e visitabile sino al 13 settembre. Al primo piano si trovano opere di altri artisti del vetro che espongono durante The Venice Glass Week.

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