E’ il ponte più fotografato nella Città di Venezia. Citato da poeti e romanzieri, come Edgar Allan Poe e Dan Brown. Il ponte dei Sospiri, bianco ed in pietra bianca d’Istria, XVII secolo, nasce per volontà del doge Marino Grimani. Costruito per collegare Palazzo Ducale e le sale delle varie magistrature con le Prigioni, era un carcere di massima sicurezza.
Ai tempi della Serenissima lo attraversavano i detenuti in attesa di giudizio. Consapevoli che non avrebbero più assaporato la libertà e rivisto Venezia, la laguna, il bacino di San Marco e l’isola di San Giorgio. L’unico che riesce, però, a fuggire dai Piombi è Giacomo Casanova. Libertino veneziano. Scrittore e spia. Accusato di massoneria e propaganda antireligiosa. E’ proprio Casanova a descrivere la sua fuga nel libro, in lingua francese, Histoire de ma fuite de Prison de la République de Venise qu’on appelle les Plombs.
Nel 2019, era aprile, ho trascorso una serata eccezionale insieme alla Compagnia de La Calza I Antichi, mi si rivela il nome di un altro incredibile evasore.
Si tratta di Ludovico De Luigi, straordinario pittore che ha creato un proprio linguaggio artistico. E’ grazie al suo svedutismo visionario che racconta le sue Venezie, assolutamente distopiche ed incredibilmente apocalittiche.
Ludovico De Luigi si racconta e descrive la sua avventura cinematografica. Emula con estrema abilità la fuga della celebre spia veneziana dai Piombi. Scappando sui tetti del Ducale anche il maestro De Luigi lega la sua storia ad incredibili racconti e leggende che lo renderanno immortale.
Stavo in piedi nella soffitta e guardavo in alto verso l’abbaino, semicoperto, come sempre, da una grossa trave. Lorenzo (nft: Lorenzo Basadona, il carceriere )stava uscendo dalla mia cella con due dei suoi, quando scorsi l’enorme trave non soltanto oscillare ma spostarsi verso destra per poi tornare di nuovo indietro con un movimemto lento e ininterrrotto; nello stesso tempo sentii mancarmi l’equilibrio e mi resi conto che si trattava di una scossa di terremoto; anche gli arcieri dissero lo stesso … In seguito, pensandoci, mi rammentai che fra gli eventi possibili calcolavo anche il crollo del Palazzo Ducale che avrebbe potuto favorire la mia libertà”.
Giacomo Casanova
One Reply to “Venezia, ponte dei Sospiri e la fuga dai Piombi”