A volte capita di fermarsi e guardare l’orizzonte del mare, con le sue onde danzanti e il loro canto incessante. Era aprile e mi trovavo al Lido di Venezia. Ne scrivo oggi, a distanza di mesi, mentre sono a casa a guardare la photogallery del cellulare. Mi ritrovo così a scrivere di getto e a pensare al mare, riflesso dell’eternità e rappresentazione tangibile della potenza degli elementi. Ogni onda che si infrange sulla spiaggia porta con sé un messaggio di continuità e cambiamento, ricordandomi che tutto nella vita è in costante movimento. Quelle sfumature di blu che si dipanano all’orizzonte mi catturano ancora a distanza di tempo, invitandomi a perdere lo sguardo nel loro infinito abbraccio. Sono anche loro simboli di vulnerabilità, perché, nonostante la loro imponenza, si infrangono contro gli scogli oppure si dissolvono sulla sabbia.
Ogni volta che mi trovo di fronte al mare, quello del Lido, mi sento legata a un filo invisibile che mi connette alla vastità dell’universo e alla mia stessa essenza. E lentamente inizi a riflettere sulla fugacità della vita e sull’importanza di cogliere ogni istante, proprio come quelle onde di aprile che si infrangevano sulla battigia della spiaggia, mai identiche ma sempre parte di un ciclo eterno. E’ molto più di una semplice estensione d’acqua. Ogni onda è come un pensiero tormentoso che si avvicina e si schianta contro le mie difese mentali.
È un invito alla riflessione, alla contemplazione e all’esplorazione. È un’opportunità per connetterci con la natura e con noi stessi, e per trovare quella serenità che da troppo tempo si ricerca. La nostalgia si insinua mentre osservo il mare, mi riporta alla memoria i ricordi che ho vissuto in quei luoghi. Le passeggiate lungo la spiaggia, i tramonti incantevoli, le risate con gli amici… tutto sembra così lontano, come un riflesso che svanisce con il tempo. Le sfumature scure e mutevoli del mare mi parlano di una malinconia profonda, a ricordare che l’ansia e la depressione fanno parte di un viaggio interiore. Ma intanto il mare del Lido continua a essere ispirazione nella sua immensità.
“L’alta marea cancellerà le mie impronte. E il vento disperderà la schiuma. Ma il mare e la spiaggia dureranno. In eterno”. Khalil Gibran

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