La partecipazione alla mostra collettiva d’arte e fotografia “Le sorgenti della Serenissima”, alla Giudecca, è nata per caso. Tutto ha inizio il 7 ottobre 2020 quando decido di andare di fare una “passeggiata” un po’ diversa dal solito. Acquisto un paio stivali (forse l’ennesimo paio) in una ferramenta nel sestiere di Cannaregio per poter così andare a camminare sopra una barena (tipico terreno della laguna, periodicamente sommerso dalla marea, attraversata dai ghebi, piccoli canali naturali). Mi metto d’accordo per andarci in barca ed il viaggio ha inizio da un rio nelle vicinanze delle Fondamente Nuove. Lascio alle mie spalle Venezia e i suoi campanili.
L’orizzonte diventa acqua, un’oretta di navigazione e a pochi metri dal Lazzaretto Nuovo rallentiamo ulteriormente. Nel frattempo sento un forte e confuso “chiacchiericcio”. Sono rondoni, cocai, garzette e altre bellissime specie di cui ignoro i nomi. Sono tutti lì ora, ammutoliti e osservano. Scendo dalla barca, un po’ goffamente, e mi ritrovo dopo poco sopra la barena. Meraviglia! Mi perdo a guardare, sospesa nel tempo, la laguna con i suoi colori autunnali.
Poco distante altre barene, le isole di Torcello e Burano con le sue variopinte case. Decido di muovermi e mi rendo subito conto che non è facile. Mi addentro nella vegetazione dunale. Ciuffetti d’erba, ghebi, melma, fango. Sono migliaia gli insetti che mi perseguitano mentre le garzette sembrano ridermi dietro. È comunque uno straordinario universo a popolare questo piccolo lembo di terra bagnato dalla laguna. Click! E inizio a fotografare.
Da quella straordinaria giornata, i cui ricordi sono ancora ben presenti, sono trascorse settimane. Una sera, tranquillamente a casa, mi appare sul cellulare la locandina delle mostre organizzate da S. Eufemia Art Gallery e decido di scrivere alla galleria. “Laguna” rientra così nella mostra “Gocce di Paesaggio”. “Barena” è ancora esposta in occasione della mostra collettiva “Le sorgenti della Serenissima”. La galleria si trova a pochi metri dall’ approdo del vaporetto fermata “Palanca” (Giudecca). All’inaugurazione, della scorsa settimana, purtroppo non c’ero. Finalmente, lunedì pomeriggio, sono riuscita a farci visita.
Una ventina sono le opere figurative realizzate su supporto cartaceo, inclusa la fotografia, a cui si sono aggiunte stampe su alluminio e affreschi su supporto di gesso. Gli artisti in mostra sono: Lorenza Guzzo, Gabriele Perissinotto, Cristina Bittante, Alberto Zangini, Agnese Fanin, Daria Tasca, Francesco Tasca, Manuela Simoncelli, Germana Snaidero, Renata Tabanelli, Federica Repetto, Giuseppe Zanon, Sergio Carlesso, Antonio Simoncin, Paolo Carollo, Cristian Popoiu, Germana Snaidero, Federico Greselin, Ivone Ortolan, Rita Floriddia e Matteo Bertomoro. L’esposizione è ancora aperta al pubblico, con ingresso libero, sino al 14 maggio (lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 15 alle 18.30).
Cuor di leonessa, viso che ammalia,
o tu, Venezia, due volte sovrana:
pianta di forte virtù romana,
fiore di tutta la grazia d’Italia.
Diego Valeri

