Non so perché ma ieri, alle 19, non avevo più voglia di passeggiare e arrivata a San Marco, Calle Vallaresso, ho pensato di aspettare il vaporetto. Venezia durante la settimana continua ad essere surreale e melanconica, forse è per questo che merita di essere visitata dal lunedì al giovedì. Mentre mi perdo tra mille pensieri il vaporetto rallenta e sembra fermarsi davanti a Ca’ Contarini Fasan.
E’ tra i più piccoli palazzi veneziani con eccezionale vista sulla Basilica della Salute, simbolo dell’architettura barocca devozioale di Venezia. La storia di Ca’ Contarini Fasan è legata ad alcune curiosità veneziane ed intriganti leggende. Si narra che il proprietario amava cacciare i fagiani (Fasan) ma c’è anche chi lega la storia del palazzo a quella di Desdemona, la sfortunata moglie di Otello della tragedia di William Shakespeare, ed è per questo che i più lo ricordano come “il palazzo di Desdemona”. Riprendo con il cellulare questa straordinaria facciata, in stile gotico-fiorito, impreziosita da decorazioni lapidee: fioroni, cornici a dentelli, capitelli a fogliame, bellissimi balconi, un grande stemma in bassorilievo della famiglia Contarini e resti di affreschi geometrici risalenti al Quattrocento. E pensare che proprio al posto di Ca’ Contarini Fasan, un tempo, si trovava una torretta dalla quale passava la catena che chiudeva il Canal Grande. Perché? Per impedire l’ingresso di navi nemiche in città.
Su questi poggiuoli arabescati e intagliati a filigrana la fantasia immagina volentieri una bella figura di donna che s’affacci e stia pensosa a guardare le acque e il cielo … E la leggenda vuole che qui abitasse una delle più soavi figure muliebri che la poesia abbia creato, la bionda patrizia veneziana che amò sino a morire, per la cui morte tante anime umane hanno palpitato da secoli, e chiama questa la casa di Desdemona. Qui il Moro avrebbe narrato la sua raminga vita e i lunghi dolori, qui Desdemona l’avrebbe amato per le sue sventure e avrebbe lasciato il padre afflitto per seguire la fatale idea d’amore che la traeva a perire, calunniata e innocente, in mezzo ai mari lontani.
Molmenti – Mantovani, 1893
Che racconti affascinanti in un paesaggio strepitoso. Questo palazzo lascia senza fiato
Con questo video hai solleticato il mio desiderio di rivedere Venezia e sicuramente quando potrò ritornarci nel mio itinerario inserirò questo palazzo. Grazie per avermi raccontato questa storia
Domani sarò nella tua Venezia e non poteva esserci vigilia migliore di un pezzetto di città raccontato da te. Chissà se riuscirò a vedere almeno uno dei tesori che hai segnalato!