Lord Byron aveva scritto a Thomas Moore che “l’isola più verde della sua immaginazione” non lo aveva deluso malgrado la sua “evidente decadenza”. E’ questa Venezia desolata, che non si discosta dalla nostra recente quotidianità, che evoca nel quarto canto del Child Harold:
“L’altro giorno ti ho scritto da Verona una lettera sui miei progressi da queste parti; spero la riceverai. Mi ricordo che circa tre anni fa … mi dicevi di aver ricevuto dal nostro comune amico Sam una lettera datata “a bordo della sua gondola”. La mia gondola, in questo momento, mi attende ormeggiata nel canale, ma io preferisco scriverti da casa, perché è autunno – un autunno più che mai inglese. È mia intenzione rimanere a Venezia durante l’inverno, probabilmente perché, dopo l’Oriente, è sempre stata l’isola più verde della mia fantasia. E non mi ha deluso, anche se i segni evidenti della sua decadenza, a quanto pare, producono tale effetto sugli altri. Ma io sono stato troppo a lungo a contatto con le rovine perché la desolazione possa rattristarmi”.
I Giardini Reali, voluti da Napoleone Bonaparte, sono tornati ad un nuovo splendore e si presentano, in queste giornate di maggio, in uno spettacolare tripudio di colori e profumi. Un mondo fatato di 5mila metri quadri, nel cuore di Venezia, e a pochi passi da Piazza San Marco, con i suoi 22 alberi di alto fusto, 832 arbusti, 6.560 erbacee, 3.150 bulbose e 68 rampicanti, non mancano la serra, il ponte levatoio, il bunker, il padiglione neoclassico, la cancellata e i lampioni. E’ davvero piacevole perdersi tra questi angoli, che si percorrono all’ombra del lungo ed antico pergolato di glicini, disvelati tra fitte quinte di sempreverdi.
Il percorso di recupero è iniziato nel dicembre 2014 quando, per contrastare il progressivo decadimento del luogo, l’Agenzia del Demanio e la città di Venezia hanno concesso a Venice Gardens Foundation il Compendio Monumentale dei Giardini Reali affinché ne curasse il restauro e la conservazione nel tempo.
Amo il verde, e quindi i giardini, pur non avendo (per ora) il pollice verde. Interessante il video sui Giardini Reali veneziani, oltre alla romantica e malinconica lettera di Lord Byron su Venezia che d’altronde è proprio così, romantica e malinconica.