Venezia, riflessi

“Venezia è troppo bella per essere dipinta”, lo scrisse in una delle sue annotazioni Claude Monet che ha soggiornato in centro storico e dipinse decine di tele, la maggior parte delle quali si trova esposta nei musei internazionali.

Venezia è sempre stata da loro immortalarla, Venezia ha sconvolto i loro sensi, Venezia ci parla tramite il loro sguardo, le loro tecniche e le loro emozioni. La nostra città vanta un’eredità culturale senza eguali al mondo E’ il suo fascino a conquistarci con quelle sfumature del blu, del verde, del giallo, del rosso e del madreperla. Nuance che ritrovo in questa silenziosa Venezia, allo stazio delle gondole in campo dell’Erbaria, è qui che mi fermo ad osservare al tramonto, i riflessi dei palazzi marmorei che si frantumano sul Canal Grande e lungo le sue svolte serpentine. Sono questi i fantastici e magnifici riflessi sull’acqua che si sono trasformati in poesia. Una poesia fatta di luce e colore tanto da inventare un’ossessione, come del resto è capitato a tanti ma anche allo stesso Claude Monet.

La scorsa estate ho partecipato come speaker ad un corso sullo Storytelling. I miei interventi hanno trattato diverse tematiche: arte (Canaletto, Monet, Biennale Arte), cinema (Auguste e Louis Lumière, Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica), fotografia (La Gondola e Fulvio Roiter). Artisti apparentemente diversi tra loro ma in realtà molto simili.

[…] Sapete che sono assorbito dal lavoro. Questi paesaggi d’acqua e di riflessi sono divenuti un’ossessione. È al di là delle mie forze di persona anziana, e voglio tuttavia arrivare a rendere ciò che sento vivamente. Ne sono distrutto […], ricomincio […] e spero che da tanto sforzo esca qualcosa. Venezia, 7 dicembre 1908 Allo scrittore Gustavo Geffroy

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