Venezia, il ponte di Rialto diventa un’opera di luce

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Un interessante gioco di proiezioni e dissolvenze trasforma il ponte di Rialto, a Venezia, in un “Natale di Luce”. E’ sera, sono a pochi passi dall’approdo del vaporetto. Davanti a me scorrono alcune delle storie più significative della nostra città. Sono episodi che affascinano e ricordano, in rapida sequenza, momenti e protagonisti dell’arte e dell’architettura che hanno contribuito a rendere grande Venezia agli occhi del mondo. Vittore Carpaccio si forma nell’ambiente umanistico della Venezia della seconda metà del Quattrocento e diventa celebre per la sua pittura narrativa. Jacopo de’ Barbari è ricordato per la sua monumentale xilografia raffigurante la città di Venezia nell’anno 1500. Antonio da Ponte è famoso per la ricostruzione del ponte di Rialto. Vincenzo Scamozzi è tra i maggiori esponenti dell’architettura veneta mentre Antonio Canal (detto il Canaletto) è il caposcuola dei vedutisti veneti del Settecento.

Venezia però continua a lanciare il suo grido per una ripartenza decisa. La città è stata messa in ginocchio dall’acqua alta eccezionale del 12 novembre 2019. Tre mesi dopo, nel momento in cui i primi segni di ripresa infondevano un briciolo di ottimismo, sono arrivati il Covid-19 e il distanziamento sociale. I veneziani non si lasciano di certo scalfire d è da tempo che la nuova parola d’ordine è resilienza. Nel frattempo gli angeli sembrano fluttuare sulla pietra d’Istria del ponte di Rialto avvolti da una luce bianca. Speriamo che presto possa esserci per tutti, e anche per Venezia, una nuova e grandiosa rinascita.

La narrazione, curata da Alessandro Toso Fei, vuole introdurre le celebrazioni per il milleseicentesimo anniversario della fondazione di Venezia programmato per il 25 marzo 2021. La videoproiezione, ripetuta ogni venti minuti, dalle 17 alle 22, è visibile fino al 31 dicembre 2020 ed è promossa dalla pubblica amministrazione.

Venezia è una testuggine: il suo guscio di pietra è fatto di macigni di trachiti (maségni in veneziano) che lastricano le strade. E’ tutta pietra che viene da fuori: come ha scritto Paolo Barbaro, quasi tutto ciò che vedi a Venezia viene da qualche altra parte, è stato importato o trafficato, se non razziato. Tiziano Scarpa

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