Venezia, Narciso

E’ possibile vivere Venezia solcando le acque della laguna, circondati da un’incantevole scenografia. Ci sono così tante opzioni. Dalla barca a remi al topo chioggiotto detto anche “batelo a pisso”. E’ così che si scoprono albe straordinarie e tramonti mozzafiato. Sono tutti spettacoli unici e meravigliosi.

Ho conosciuto Marco Cimitan anni fa. E’ veneziano e appassionato di marineria. “Narciso” è il nome del suo topo chioggiotto e che ha restaurato anche grazie ad esperti maestri d’ascia. E’ a bordo di questa sua imbarcazione che è possibile raggiungere le isole minori e la laguna veneziana. Mi è capitato di andare fino al Lazzaretto Vecchio, sede dell’Archeoclub, e a Sant’Erasmo in barca e devo ammettere che è davvero piacevole vedere la magia della laguna, fatta di canneti, velme e barene (lembi di terra e acqua affollati da uccelli migratori e anche dal popolo dei fenicotteri rosa).

Marco si può incontrare, di tanto in tanto, tra campo San Barnaba, nelle vicinanze del Ponte dei Pugni, ed il rio di San Trovaso. Quando il mio editore mi aveva chiesto di proporre un itinerario via acqua mi sono rivolta proprio a questo giovane “capitano da mar” e che con il nostro fotografo, Matteo Bertolin, è riuscito a realizzare l’itinerario che avrei voluto fare. “Navigar per la laguna” è anche online, potete leggere l’articolo sfogliando la rivista “Venezia Made in Veneto” da pagina 106:

https://issuu.com/gruppoeditoriale/docs/venezia_magazine_n23/106

Scrivere della propria città può sembrare facile, ma non è assolutamente così. Puoi affidarti alla lettura. Acquistare libri e guide ma non sarà mai abbastanza. Venezia la si deve vivere per saperla raccontare. Ne parlavo ieri con una guida turistica nei pressi di San Marco e che ho conosciuto qualche giorno fa all’Antica Besseta. Suggestiva la conversazione perché mi ha descritto i suoi selezionati “tour by night”, racconti noir veneziani.

Venezia è il fascino della sua storia, del nostro vissuto e delle nostre esperienze. E’ una Venere nata dalla spuma del mare.

E quando lasciamo Venezia scopriamo che i nostri orologi hanno problemi a tornare di nuovo al tempo reale.

Mieczysław Kozłowski

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