Venezia, i leoni dell’Arsenale

L’altro giorno alla libreria Goldoni, a pochi passi dal Teatro Stabile, ho acquistato “Altai” di Wu Ming. Mi ha incuriosito la trama “Venezia 1569. Un boato scuote la notte, il cielo è rosso e grava sulla laguna: è l’Arsenale che va a fuoco, si apre la caccia al colpevole”. Sfoglio con avidità l’inizio del libro e mi soffermo sulla dedica, ed è a questo punto che decido di acquistarlo:

“Alla deriva in mare vano le navi veloci.

Allentiamo le vele, ecco, sciolte le cime,

cogli il vento e salva i compagni,

se vuoi che ricordiamo il tuo nome.

Tienici lontano, non puntare dove l’onda si erge sconvolta.

Adesso dipende da te.

Archiloco, VII secolo a.C.

La giornata è soleggiata e non ho ancora voglia di rientare a casa. Decido così di fare una lunga passeggiata e mi ritrovo all’Arsenale, nel sestiere di Castello. Sono nel cuore dell’industria navale veneziana, simbolo della potenza marittima della Serenissima nel mondo. E’ qui che risiedeva la Bucintoro, ‘antica galea di Stato dei Dogi di Venezia sulla quale si imbarcavano ogni anno nel giorno dell’Ascensione per celebrare il rito veneziano dello Sposalizio con il Mare che si è tenuto, come da tradizione sabato scorso. A causa del Covid-19 noi veneziani ci siamo limitati a vedere alcune immagini riproposte dai TG e foto nelle pagine della cronaca dei quotidiani locali.

Quello che più mi entusiasma della Porta de tera (guarda la foto del dell’articolo) è la presenza di fiere, di fattura greca, frutto dei diversi e preziosi bottini di guerra. Sono questi leoni gli eterni guardiani della Serenissima e delle numerose leggende che narrano storie di uomini coraggiosi, faccendieri, avventurieri, falliti e viziosi.

3 Replies to “Venezia, i leoni dell’Arsenale”

  1. Oggi continuo a beccare post su Venezia! Mi sa che è destino che ci faccia un giro a breve, sperando non ci sia tanta gente!

  2. Ho visto qualche giorno fa in tv proprio lo “Sposalizio con il Mare” e sono rimasta colpita dall’evento. Venezia è ricca di bellezza e di storia. Spero di potermici recare quanto prima.
    Maria Domenica

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